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Google Panda e Hummingbird: algoritmi e contenuti web3 min read

13 Febbraio 2019

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Google Panda e Hummingbird: algoritmi e contenuti web3 min read

Tra gli algoritmi di Google che hanno maggiormente contribuito a decretare l’importanza dei contenuti sul web (“content is the king”), vanno senz’altro segnalati Google Panda e Hummingbird. Scopriamone insieme le principali caratteristiche!

Cos’è e come funziona Google Panda

Google Panda, rilasciato nel 2011, è uno degli algoritmi di Big G più impattanti dal punto di vista dei contenuti: esso determina il posizionamento dei siti internet in base al livello di qualità dei suoi contenuti. In particolare questo algoritmo di ranking mira a migliorare la user experience degli internauti che desiderano ottenere informazioni in rete. Panda Update, infatti, si occupa di valutare la pertinenza di una certa pagina in base alle query effettuate dagli utenti, tenendo conto:

  • della competenza dell’autore sull’argomento trattato;
  • della lunghezza e della completezza dei contenuti pubblicati;
  • della presenza di eventuali errori grammaticali, ortografici o sintattici;
  • di quanti banner ci sono in pagina e se essi interferiscono con la buona fruizione del contenuto;
  • della presenza di contenuti duplicati o ridondanti;
  • dell’autorevolezza del sito e delle sue caratteristiche grafiche;
  • della frequenza di rimbalzo (in inglese bounce rate), ovvero il valore che indica la percentuale di utenti che lasciano un certo sito dopo averne visionato una sola pagina.

Lo scopo principale di Google Panda, in effetti, è quello di eliminare dalla Serp:

  • i siti caratterizzati da contenuti inutili o che non corrispondono affatto alla ricerca effettuata dai visitatori;
  • i siti che presentano contenuti duplicati sia interni che esterni;
  • i siti che presentano pagine ricche di banner invasivi e di link esterni.

Cos’è e come funziona Hummingbird

Hummingbird, che è operativo dallo scorso 2013, è un algoritmo di Google, che è stato sviluppato al fine di interpretare in maniera più precisa le richieste degli utenti. Lo scopo è quello di riconoscere il reale significato dei termini inseriti nella barra di ricerca e di offrire – di conseguenza – risposte più adeguate e pertinenti alle ricerche degli utenti. Questo algoritmo, in altri termini, garantisce una migliore interazione uomo-macchina, soprattutto nel caso in cui l’utente utilizzi un linguaggio discorsivo (conversational search) o long tail keyword, ovvero parole chiave dalla coda lunga.

Hummingbird – lo ricordiamo – nella nostra lingua significa colibrì, in quanto – proprio come questo volatile – risulta essere veloce e preciso. Ma come agisce esattamente? L’algoritmo di Google è in grado di comprendere le intenzioni di ricerca e di fornire, di conseguenza, risposte mirate e puntuali, in quanto non solo considera le singole keywords, ma tiene conto anche del contesto, ovvero:

  • della cronologia di ricerca dell’utente;
  • dei dati di geolocalizzazione (ovvero la posizione geografica dell’utente che ha effettuato la query);
  • della combinazione delle parole, ovvero della relazione che esiste tra di loro;
  • dei principali trend del momento.

Hummingbird e SEO

Le regole fondamentali per ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca sono rimaste tutto sommato le stesse: in primo luogo la produzione di testi originali e di elevata qualità e, in secondo luogo, l’uso corretto dei tag html, come il tag title, la meta description, il meta tag robots, l’headline tag, ecc.

Va detto tuttavia che con l’introduzione del Colibrì più che sulla singola keyword è necessario puntare su parole chiave più complesse, ovvero sulle keyword long tail. In virtù di questo fondamentale cambiamento i contenuti postati devono essere in grado di rispondere in maniera specifica alle richieste che gli internauti pongono a Big G.

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